ANALIZZATORI & CAMPIONATORI
COME FUNZIONA UN ANALIZZATORE MUTIPARAMETRICO RIELS® INSTRUMENTS
I campionatori fissi e portatili utilizzati per il prelievo di campioni nel campo dell'acqua, delle acque reflue e delle applicazioni industriali si basano sul principio del vuoto.
Questi campionatori consentono di prelevare campioni da pozzetti o tubazioni non soggetti a pressione, considerando i parametri di tempo, portata ed evento.
Il principio del vuoto implica l'utilizzo di un sistema che crea una differenza di pressione all'interno del campionatore, in modo che il liquido o il fluido da campionare possa fluire all'interno del dispositivo.
Questo avviene mediante l'uso di una pompa o di un generatore di vuoto, che crea una pressione inferiore all'interno del campionatore rispetto all'ambiente esterno.
In questo modo, il liquido viene aspirato nel campionatore attraverso un tubo o un sistema di prelievo.
A SECONDA DELLE SPECIFICHE DELL'APPLICAZIONE DI UTILIZZO, SARÀ NECESSARIO DEFINIRE I SEGUENTI PARAMETRI:
TEMPO DI CAMPIONAMENTO
Durata del prelievo del campione, che può essere programmato in base alla frequenza desiderata o alle condizioni specifiche dell'evento da monitorare.
PORTATA DEL CAMPIONE
Velocità o volume di liquido che può essere prelevato dal campionatore in un dato intervallo di tempo.
EVENTO ATTIVANTE
Azione o condizione specifica che attiva il prelievo del campione, come un allarme o una programmazione temporizzata.
GLI ANALIZZATORI MULTIPARAMETRICI MISURANO CONTEMPORANEAMENTE DIVERSI PARAMETRI CHIMICI UTILIZZANDO IL METODO FOTOMETRICO.
QUESTI STRUMENTI CONSENTONO DI OTTENERE RISULTATI PRECISI E AFFIDABILI,
FORNENDO INFORMAZIONI CRUCIALI PER IL MONITORAGGIO E IL CONTROLLO DI PROCESSI E SISTEMI.
Per quanto riguarda gli analizzatori multiparametrici , essi sono strumenti utilizzati per misurare diversi parametri chimici in modo simultaneo.
Nel contesto descritto, gli analizzatori multiparametrici sono utilizzati per misurare il cloro libero, l'ozono libero, l'acido paracetico, i nitrati, il C.O.D. (Chemical Oxygen Demand), gli idrocarburi e il T.O.C. (Total Organic Carbon).
La misurazione di questi parametri chimici viene effettuata utilizzando il metodo fotometrico, che si basa sulla capacità di alcuni reagenti chimici di sviluppare un colore proporzionale alla concentrazione di una sostanza target. La fotometria sfrutta la capacità di assorbimento della luce da parte delle molecole presenti nel campione, che varia in base alla concentrazione della sostanza da misurare.
Nel caso del cloro libero, viene utilizzato un reagente chiamato DPD (N,N-diethyl-p-phenylenediamine) che reagisce con il cloro presente nell'acqua, generando un colore rosa.
La misurazione dell'assorbanza di questo colore permette di determinare la concentrazione di cloro libero. Lo stesso principio viene applicato anche per la misurazione del cloro totale, del biossido di cloro, dell'ozono, dell'acido paracetico, del bromo e del permanganato.
Nel caso del cloro libero, viene utilizzato un reagente chiamato DPD (N,N-diethyl-p-phenylenediamine) che reagisce con il cloro presente nell'acqua, generando un colore rosa.
La misurazione dell'assorbanza di questo colore permette di determinare la concentrazione di cloro libero. Lo stesso principio viene applicato anche per la misurazione del cloro totale, del biossido di cloro, dell'ozono, dell'acido paracetico, del bromo e del permanganato.
Il ciclo di misura degli analizzatori fotometrici comprende diverse fasi.
Inizialmente, il campione entra nella cella di misura per essere lavato e avviato.
Successivamente, viene effettuata la prima misurazione per calibrare il sistema (zero fotometrico).
Successivamente, viene effettuata la prima misurazione per calibrare il sistema (zero fotometrico).
Dopodiché, viene aggiunto il reagente specifico per la misurazione del parametro desiderato. La reazione tra il reagente e la sostanza target avviene mediante l'agitazione del campione.
Successivamente, viene effettuata la lettura del colore sviluppato, che corrisponde all'assorbanza luminosa del campione.
Questa misura differenziale tra il valore di assorbanza ottenuto e il valore di assorbanza di riferimento (zero fotometrico) viene elaborata e convertita in un valore di concentrazione utilizzando tabelle di correlazione specifiche